Punti salienti
Rum, Rhum o Ron
Rum, Rhum o Ron, tre nomi per un unico distillato ottenuto dalla canna da zucchero.
“Non v’è nulla, senza dubbio, che calmi lo spirito come il rum e la vera religione” così amava esprimersi Lord Byron, grande amante di questo prodotto, che se non ci fossero le sanzioni USA e UE contro i paesi latinoamericani, che hanno mantenuto la fede nelle loro rivoluzioni socialiste, rappresenterebbe una voce assai importante nel bilancio delle esportazioni di paesi come Cuba e il Venezuela.
Distillato in 80 paesi
Il rum è distillato infatti in oltre 80 paesi tra i quali quelli di maggiore e migliore produzione, insieme a Cuba e Venezuela che rappresentano le eccellenze, sono: Haiti, Repubblica Dominicana, Barbados, Jamaica, Martinica, Puerto Rico, Guyana, Trinidad e Tobago. E le metodologie per produrlo variano in tecniche, tipologie di materia prima (melassa, succo, sciroppi), tipo di fermentazione (spontanea o con lieviti), distillazione (continua o discontinua), invecchiamento (botti di rovere, quercia, inox). Da queste caleidoscopiche combinazioni nascono rum tanto diversi quanto difficilmente confrontabili gli uni con gli altri. L’origine di questa produzione può essere storicamente ricondotta alla storia coloniale, che ha portato inglesi, francesi e spagnoli a colonizzare i Caraibi, dando vita a tre scuole molto diverse per tecniche di distillazione, con addirittura tre denominazioni: rum, rhum e ron (rum paesi o colonie di lingua inglese, ron paesi o colonie di cultura spagnola, rhum paesi o colonie di lingua francese).
Il rum si ottiene distillando il fermentato ottenuto dal succo ricavato dalla canna da zucchero o dalle melasse (i residui derivanti dalla produzione dello zucchero). Originaria della Nuova Guinea, la pianta di canna da zucchero fu portata in Asia Minore da Alessandro il Magno nel 325 d.C. e si diffuse poi nel bacino del Mediterraneo con gli arabi. Grazie a Cristoforo Colombo fu piantata per la prima volte nella attuale Repubblica Dominicana, diffondendosi poi nelle altre isole caraibiche fino alla terraferma, arrivando così in Sudamerica.
Il nome Rum
Sull’origine della parola rum ci sono tante leggende: la parola deriverebbe dalla desinenza rum del nome scientifico della canna da zucchero, Saccarum Officinarum; la derivazione sarebbe venuta dalla parola rumbuillon, termine dialettale di alcune zone della Gran Bretagna, che indica un gran tumulto, quello che probabilmente di originava sulle navi da guerra inglesi al momento della distribuzione della razione di distillato ai marinai!
La Canna da zucchero
La canna da zucchero viene tagliata e nell’arco di poche ore viene sfibrata e pressata per estrarne la componente liquida, mentre la parte solida viene lavata per recuperare al massimo lo zucchero che contiene per poi essere bruciata
Il succo della canna può essere usato per la produzione del rum o dello zucchero. Nel primo caso il succo (chiamato vesou in francese e guarapo in spagnolo) viene inviato alla fermentazione ottenendo così il rum Agricolo, il più “rude” ed apprezzato dagli intenditori.
Nel secondo caso il succo viene inviato allo zuccherificio che lo userà per estrarre lo zucchero. Le melasse, i residui di lavorazione ancora ricchi di zucchero, vengono utilizzate dalle distillerie per la produzione del rum cosiddetto INDUSTRIALE.
Succo della canna o melassa vengono purificati e filtrati per togliere tutte le sostanze di scarto che potrebbero danneggiare la fermentazione, quindi vengono aggiunti i lieviti per avviare il processo di fermentazione, nel quale gli zuccheri sono trasformati in alcol, anidride carbonica, calore ed altre sostanze. La fermentazione può durare da un minimo di 24 ore ad un massimo di tre settimane.
I Rum
Per distillare si usano indifferentemente alambicchi continui o discontinui. I produttori, in assenza di una particolare normativa, possono scegliere il tipo di distillazione ed il numero di distillazioni da eseguire; è evidente che un rum ottenuto con la distillazione manuale discontinua darà un prodotto più pregiato rispetto al rum ottenuto con un distillatore a colonna.
L’affinamento può avvenire in contenitori d’acciaio oppure a lungo in botti, all’interno delle quali il distillato rilascia parte della sua alcolicità ed assorbe aromi e profumi che si ritroveranno nel bicchiere. E’ processo consueto mescolare rum con differenti anni d’invecchiamento.
In commercio si possono trovare diversi tipi di rum, usati per preparare cocktails, da assaporarsi in purezza, degustati accompagnati da un buon sigaro (cubano) o da ottimo cioccolato fondente (venezuelano) e anche, perché no, da scorzette d’arancia candita.
I Blanco, White, White Label o Carta Blanca non vengono invecchiati e sono utilizzati per la miscelazione nei cocktail. I Paille, Superior, Gold, Carta de Oro, Gold Label sono caratterizzati da breve affinamento in botte e possono essere essere consumati lisci o nei drink. I Dark o Black Label sono rum scuri che spesso hanno una colorazione intensa dovuta anche all’invecchiamento in botte.